Sei città
In una città gli abitanti è difficile trovarli, si son barricati, non si sa a far cosa, a tener dietro ai conti, dicono.
In un’altra città, a certe ore del giorno, se hai un umore che i pensieri ti permetton di guardare, ti sembra di nuotare nella luce.
In un’altra, se chiedi «Scusi, posso chiederle un’informazione?», ti rispondono «Dipende».
In un’altra ancora, una volta, gli abitanti, sembravano tutti convegnisti.
Ce n’era una che c’è un ristorante che paghi una bistecca, ne puoi mangiare quindici, se riesci.
E l’ultima era intera ma da poco, dieci anni, e faceva pensare a un’altra città che, a andarci in giro dentro, ti sembrava di non esser niente, e questi giri, per trovar la strada dove si sente odore di pettinatrice.
[Con Timofej Kostin abbiamo fatto una graphic novel che non è una graphic novel e si intitola Sei città e adesso proviamo a pubblicarla, se riusciamo]