Raccolta di fiori

giovedì 6 Settembre 2018

L’ultimo libro è il Vangelo di Giovanni. Tutti conosciamo la parola vangelo, e ci siamo dimenticati che vuol dire: una buona notizia. Quel testo lì girava per le strade e per le società e si chiamava solo “buona notizia”, come se voi tra questi libri ne aveste uno, dice: «Come si chiama questo?». «La buona notizia, sentiamo cos’è». Ma perché in particolare mi piace parlarvi di questa buona notizia? Per un contrasto, i contrasti sono il motore delle mie scelte. Giovanni, scrive in greco, e parla alla comunità greca. Tutti lo sanno come inizia il Vangelo di Giovanni: «All’inizio c’era il lògos». Non la traduco questa parola, perché è una parola complicatissima, carichissima di problemi, di significati, però è inequivocabilmente legata alla razionalità. Probabilmente la radice di lògos è *leg-, *log- la radice che ha due vocali possibili, che vuol dire ‘raccogliere’ e in italiano è rimasta l’idea di raccogliere soltanto nella parola ‘antologia’ che vuol dire ‘raccolta di fiori’. Altrimenti vuol dire ‘discorso su’. In ogni caso, lui dice: «All’inizio c’era il lògos / En archè en o lògos kài o lògos en pros ton theòn». All’inizio c’era il lògos. Quindi, tu dici: «Caspita, la razionalità pura sta all’inizio di tutto». Poi c’è tutta la storia narrata, bellissima. Tra l’altro ritornano nel greco tutte le parole sullo sguardo, sembra che il cristianesimo sia una cosa di sguardi. Ci possiamo solo guardare per comunicare davvero, alla faccia di facebook. E a un certo punto c’è una frase che spacca la storia. Io sono cresciuto con un’idea sbagliatissima dell’epoca in cui visse Cristo. Immaginavo un’epoca di pastori, di deserto, di ignorantoni. Negli anni in cui vive Cristo c’era una canonizzazione della geometria e della logica che resiste oggi. C’era già stata tutta l’esperienza di Platone e di Aristotele. Tutto il grande bagaglio della canonizzazione degli Stoici. La nozione di verità, nel tempo in cui vive Cristo, è una nozione accademica, sofisticata, molto complicata. E che cosa dice uno che va in giro a dire che all’inizio c’era il lògos? Quando gli dicono: «E adesso che tu te ne stai per andare, perché ti hanno condannato a morte, noi come facciamo? Dove andiamo?». Gli chiedono: «Insegnaci dov’è la verità a questo punto». E lui, in quel momento culturale in cui la verità era libresca eccetera eccetera dice: «La verità sono io». Ecco, questa cosa qui spacca la storia. Cioè il passare attraverso gli sguardi e i contatti con le persone. E allora lasciatemi concludere soltanto dicendo che l’idea che avete avuto voi, di mettere insieme le persone che vi parlan dei libri, incontrando altre persone, è un’idea straordinaria perché prova la bontà della comunicazione, che se non è fatta guardandosi negli occhi probabilmente non funziona. Grazie a tutti.

[Andrea Moro per Qualcosa numero 3]