Quello che vi piace

venerdì 18 Maggio 2012

Non so perché, ma in queste ultime settimane mi viene in mente spesso quella frase che credo abbia scritto, o detto, Brecht, che diceva, più o meno, «Ci siamo seduti dalla parte del torto, perché i posti dalla parte della ragione eran tutti occupati». E mi viene in mente quel che Bukowski racconta in Panino al prosciutto, che lui, da ragazzo, c’era la seconda guerra mondiale, e intorno a lui, in America, tutti erano antinazisti, e lui quando il professore di storia stava facendo una lezione che spiegava com’erano bravi gli americani e com’erano cattivi i nazisti, lui aveva alzato la mano, Bukowski, in mezzo alla classe, e aveva chiesto «Posso dire una cosa?». «Prego», gli aveva detto il professore. E Bukowski si era alzato, aveva messo una mano sul cuore e aveva detto «Io sono un nazista». E si era messo dalla parte del torto, ma nel suo stare dalla parte del torto c’era qualcosa di meraviglioso, secondo me, anche perché lui non era affatto un nazista, e nella retorica del professore c’era qualcosa di mortificante e di rivoltante, perfino, mi vien da pensare a me in questi giorni. E queste cose mi son venute in mente a leggere tutti questi appelli che si leggono qui ultimamente a favore della lettura e dei libri. Che a me invece mi verrebbe da dire «Non li volete leggere? Non leggeteli, andate a ballare, andate a giocare ai videogiochi, andate a mangiare la pizza, andate a bere le bevande energetiche, andate a fare quello che vi piace, andate, andate, arrivederci».

[uscito oggi su Libero]