Quando un ingegnere legge Guerra e pace

giovedì 4 Maggio 2017

Nella vita io rido e piango. Quando lo faccio, che sia gioia o dolore, è un po magico, come sono magiche le cose da bambini, non so bene perché e come succeda ma ti riempie l’anima ed è come fare il pieno.
Nella vita io amo e odio. Mi sento inadeguato, sono spocchioso e sopra le parti, polemico, permaloso e litigo con le persone a cui voglio bene e a volte anche con quelle a cui non voglio bene, ma ovviamente c’è molta meno soddisfazione. A volta litigare non mi basta e senza rendermene nemmeno conto scateno una guerra da cui non è facile tornare indietro.
Nel mezzo di tutte queste guerre mi innamoro e quando me ne rendo conto, sto già amando in tutti i modi possibili: giusti, sbagliati, amori platonici, carnali, spirituali, sessuali, edipici, omosessuali, eterosessuali, costruttivi, distruttivi, introspettivi, morali, c’è ne è per tutti i gusti, c’è n’è tanto.
Ricapitolando, io nella vita rido, piango, amo e odio faccio queste cose in ordine sparso e il passaggio da una di queste attività all’altra non è proprio proprio, del tutto, insomma, sotto il mio assoluto controllo ed è condizionata dalle mie interazioni con centinaia, forse migliaia (soprattutto al giorno d’oggi con i social), di individui che sono del tutto simili a me.
In Russia nel 1800 c’erano circa 40 milioni di persone per quattro stati d’animo (per farla semplice) per una vita media di sessanta anni fa circa 960 milioni, che va fatto fattoriale, non chiedetevi cosa sia se non conoscete la matematica, fidatevi, serve per contare tutte le possibili combinazioni incluse in un certo numero. L’ho calcolato in MatLab che è un software da Ingegnere per fare i conti. Il computer ha scritto “Inf”, che sta per infinito. Ho pensato: ho fatto i conti giusti, fa Guerra e Pace.

[L’ultimo compito della scuola media inferiore di Guerra e pace a Milano, Descrivete Guerra e pace in cinque (o più) righe dopo averlo letto (questo compito è di Simone – grazie)]