Quando siamo in missione
Quando siamo in missione, noi poliziotti soggiorniamo nelle caserme delle città che ci ospitano, ma in quell’occasione Carruezzo aveva avuto cura di farmi autorizzare all’uso dell’albergo. Più di altre categorie, noi poliziotti, soffriamo la solitudine e avremmo bisogno di muoverci tra mura familiari, ciò che le foresterie militari sono lontanissime dall’essere: sono autentiche porcate pensate da menti malate le foresterie militari. Qui a volte mi sono imbattuto in colleghi che, avendoli conosciuti da qualche ora, mi confessavano le loro pulsioni suicide in forme tanto coinvolgenti da costringermi a passare serate intere a escogitare, per loro e non per me stesso come avrei dovuto, sufficienti ragioni per vivere. Cercate di immaginare la scena, un poliziotto depresso che cerca di consolarne un altro ancora più depresso, il tutto in un posto dove, dal momento in cui è stato destinato a foresteria militare, nessuna donna ha messo piede, salvo una vecchia sdentata che ogni tanto c’entra a fare pulizia.
[Luciano Marrocu, Affari riservati, Milano, Baldini Castoldi Dalai 2013, pp. 19-20]