Prologo
Il punteggio di Amburgo è importantissimo.
Tutti gli incontri di lotta sono truccati. Gli atleti si fanno mettere con le spalle a terra secondo le istruzioni dell’impresario.
Ma una volta l’anno si riuniscono ad Amburgo in una osteria e lottano a porte chiuse, con le tende tirate.
Lottano a lungo, con ostinazione, senza eleganza.
Il punteggio di Amburgo serve a stabilire la classe reale di ciascun lottatore e ad evitare il totale discredito.
Anche in letteratura non se ne può fare a meno.
Per il punteggio di Amburgo Serafimovič è Versaev non esistono neppure.
Non sono ancora arrivati in città.
Ad Amburgo Bulgakov va al tappeto.
Babel’ è un peso piuma.
Gor’kij è ambiguo: spesso non è in forma.
Chlèbnikov era un campione.
[Viktor ŠKlovskij, Il punteggio di Amburgo, traduzione di Maria Olsoufieva, Bari, De Donato 1969, pp. 131-132]