Precisazione

mercoledì 30 Marzo 2011

L’altro giorno ho scritto un pezzo per Libero e l’ho intitolato Come vestirsi con il cambio di stagione (si trova qui poco lontano). Ho chiesto a Francesco Borgonovo, il responsabile delle pagine culturali di Libero, di pubblicarlo con quel titolo. L’ha pubblicato con questo titolo: A me piacciono le differenze, a Cortellessa chissà… Con i tre puntini alla fine. Io, nei venti libri che ho scritto, i tre puntini li ho usati forse tre volte o quattro, e mai nel senso di alludere a qualcosa che non vien detto, che è una forma retorica che mi disgusta, se dovessi dire. Tra l’altro, nel pezzo, non dicevo affatto che a me, diversamente da Cortellessa, piacciono le differenze, dicevo che a me piacciono sia le differenze che le uniformità e che Cortellessa a me sembrava molto diverso da Angela Azzaro. Quando ho cominciato a pubblicare per Libero, un’idea che avevo, era che i lettori di Libero fossero altrettanto intelligenti dei lettori del manifesto o della Repubblica. È una cosa che penso ancora, e queste piccole semplificazioni, distorsioni e manipolazioni, non mi sembrano solo inutili, mi sembrano dannose. C’è un’intervista alla figlia di Manganelli, se non ricordo male, che si intitola così: Mio babbo non era inutile, era dannoso.