Polipo, flauto

sabato 29 Settembre 2012

Ci son delle parole, non so per esempio, Risorgimento, quando voglio dire «Risorgimento» io delle volte dico «Rinascimento». Ci devo pensare, prima di dirlo, se no dico «Rinascimento». Mi succede spesso anche coi nomi. Non so, quando voglio dire «Voltaire», io delle volte dico «Molière». Lo so chi è Molière e chi è Voltaire, però li confondo; cioè non confondo loro, confondo i nomi. Anche Lermontov e Turgenev, quando voglio dire il nome di uno, dico spesso il nome dell’altro. E Tolstoj e Dostoevskij, poi, non ne parliamo. «Fëdor Michajlovič Dostoevskij, il celebre autore di Anna Karenina», ho detto una volta in una libreria di Bergamo. Son scoppiati tutti a ridere. E ho riso anch’io, cosa vuoi fare? Poi, la scorsa settimana, non so come mai, mi son messo a rileggere la mia tesi. Io ho fatto una tesi sulla vodka nella letteratura russa, e c’era un capitolo su Dostoevskij. Be’, lo sono andato a rileggere, in tutto il capitolo, invece di Dostoevskij, ho scritto Tolstoj. «Le bettole che Tolstoj descrive in Delitto e Castigo», «La Piazza del fieno, centro della sordida Pietroburgo di Tolstoj». Ci son rimasto così male. Non per gli errori, gli errori li fan tutti, ci son rimasto male per il fatto che, la mia tesi, il mio relatore, e il controrelatore, mi avevano fatto un sacco di complimenti. Centodieci e lode e abbraccio accademico. Non l’avevan neanche letta.

[uscito ieri su Libero]