Più forte del Politburo

sabato 26 Marzo 2022

In questo periodo terribile, in cui in occidente qualche burocrate (lo dico senza connotazioni negative) si è convinto dell’”inopportunità” della letteratura russa e dell’arte russa in generale, e si è spinto a vietare conferenze, mostre, proiezioni, concerti, a me viene in mente quella pagina di Guerra e Pace, di Tolstoj, dove Pierre Bezuchov, il protagonista, un russo che è stato catturato dai francesi nel corso della campagna napoleonica, è lì, di notte, nel recinto dei prigionieri, guarda il cielo stellato e, tutto d’un tratto, scoppia a ridere. E ride forte, e a lungo. E ride per un pensiero che gli è venuto: «Ma la mia anima immortale, come fanno a tenerla prigioniera?» Con la letteratura russa, è uguale. Come fanno a tenerla prigioniera? Clic

[Esce domani su Review, rivista allegata al Foglio e diretta da Annalena Benini. Nella foto: la casa sul lungofiume]