Perciò
Il materialismo storico serve egregiamente alla sociologia, ma non può sostituire le nozioni di matematica o di astronomia né possiamo servircene per costruire un ponte o determinare le leggi del movimento d’una cometa.
Non è neppure possibile, partendo dal materialismo storico, spiegare e respingere oppure accettare qualche opera d’arte o un’intera scuola artistica. Cercherò perciò di spiegare il fenomeno arte: la quercia cresce da una ghianda.
Lo scopo delle arti figurative non è mai stato quello di rappresentare oggetti esistenti: è stato e sarà la creazione di oggetti artistici: e cioè della forma artistica.
Anche se volessimo «imitare la natura» nelle arti figurative, sarebbe un attentato, fatto con mezzi non idonei, verso un obiettivo non idoneo. Ad esempio, Helmholtz ha dimostrato che il rapporto fra l’intensità della luce in un tratto di cielo e l’ombra di un bosco si può esprimere come rapporto di ventimila a uno. In un quadro invece la differenza fra la macchia più vivida e quella più scura non supera il sessanta per uno. In tal modo un quadro non può rendere, con i colori, il rapporto della luce né questo è il suo compito. Un quadro è qualcosa di costruito secondo leggi proprie, non imita.
[Viktor Šklovskij, La mossa del cavallo, traduzione di Maria Olsoufieva, Bari, De Donato 1967, pp. 85-86]