Per Daumal invece
sabato 11 Ottobre 2014
Per Daumal, invece, il lavoro all’opera ha senso soltanto se coincide con l’edificazione di sé. Ciò equivale a fare della vita la posta in gioco e, insieme, la pietra di paragone dell’opera. Per questo egli può compendiare la sua convinzione suprema come un itinerario dalla morte alla vita:
Sono morto perché non ho desiderio,
non ho desiderio perché credo di possedere,
credo di possedere perché non cerco di dare.
Cercando di dare, si vede che non si ha niente,
vedendo che non si ha niente, si cerca di dare se stessi,
cercando di dare se stessi, si vede che non è niente,
vedendo che non si è niente, si cerca di divenire,
desiderando divenire, si vive.
[Giorgio Agamben, Il fuoco e il racconto, Roma, Nottetempo 2014, p. 117]