Pensieri stranissimi

sabato 12 Febbraio 2011

In questi ultimi giorni mi girano in testa dei pensieri stranissimi: devo scrivere un articolo per Gli altri, e intanto mi dico, nella mia testa Ecco, vedi, lo fai per soldi; sto traducendo Oblomov, e intanto mi dico, nella mia testa: Sai perché lo traduci? Lo traduci per soldi; firmo un contratto per un libretto che uscirà l’anno prossimo, e mi vien da pensare, nella mia testa, Ti interessa solo quello, a te, i soldi.
Mi viene in mente una cosa, di qualche anno fa, che c’era dentro un romanzo che si chiamava Diavoli e poi dentro un altro romanzo che si chiamava Siam poi gente delicata (L’hai venduta due volte, mi vien da pensare, a Einaudi e a Laterza) e faceva così:

A Modena, i modenesi, tutti quelli che incontri parlano solo di soldi, meno che i miei amici scrittori, gli direi, che quelli son bravi. Te vai a Modena, la gente che la vedi in giro a due a due, o a tre a tre, o a quattro a quattro eccetera eccetera, sono sempre lì che discuton di soldi, contrattare, computare, confrontare, contestare. La gente che la vedi da sola, li vedi che sono lì pensierosi, interdetti, che nella loro testa son sempre dietro a pensare a dei problemi di soldi. Meno che i miei amici scrittori, che quelli pensano alle storie da scrivere, loro son bravi. Te vai a Modena, ti avvicini a uno di questi tutti interdetti, che capisci che nella sua testa è li che contratta, che computa, che confronta, contesta, Posso aiutarla, gli dici, posso darle un consiglio? Vedrai cosa ti risponde. Lo sai cosa ti risponde. Non darmi un consiglio, ti rispondono a Modena. Non darmi un consiglio, ti rispondono, dammi un milione. A Carpi, uguale.

Ecco. E adesso?