Opera n. 97
Quando è uscito Sei città, qualche settimana fa, l’ho mandato a dei disegnatori che mi piacciono che volevo capire cos’avevo fatto, insieme a Timofej Kostin. Era la prima Graphic novel che facevo, insieme a Timofej Kostin, e non ero neanche sicuro che fosse una Graphic nove, allora l’ho mandato a Leo Ortolani, a Gipi, a Fior, a Sio e gli ho detto che se mi dicevano come gli sembrava ero molto curioso.
È passato un mese, mi ha risposto solo Leo Ortolani che mi ha detto che, secondo lui, non è una Graphic novel che però non ha avuto ancora tempo di leggerla tutta e poi è andato in vacanza e l’ha lasciato a casa se riesce lo legge in settembre quando torna dalle vacanze. Ecco. Mi è tornata in mente l’opera n.97 delle Opere complete di Learco Pignagnoli, che fa così:
Opera n. 97
Una volta ho scritto un libro, pubblicato, che ho spedito a diversi critici per farlo recensire e nessuno ci ha poi scritto neanche una mezza riga su nessun giornale. Dopo l’ho spedito a gente che conoscevo e vigliacca una volta se m’han detto qualcosa al riguardo, spariti tutti dalla circolazione. Anche una signora di La Spezia, che dirige il cosiddetto Parco Montale, si era raccomandata che le mandassi il mio libro perché lo voleva assolutamente leggere, vigliacco se m’ha scritto una mezza cartolina per dirmi che l’aveva ricevuto. Sparita anche lei dalla circolazione. Così, qualche tempo dopo, c’eran delle persone che mi venivano a cercare a tutte le ore del giorno che io non potevo compatire, gli ho detto: venite qua, che ci ho un libro da darvi.