Nuovi generi letterari
Il 18 giugno, un lunedì, ero a Viareggio al mare con mia figia, in pineta, mi è arrivata una mail della casa editrice Aliberti con allegato il pdf del libro che il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, ha scritto insieme al suo amico Matteo Incerti, libro che si intitola Cittadini a 5 stelle (La partecipazione in rete che vince sui partiti). Mi si chiedeva, dalla casa editrice Aliberti, se avrei voluto leggerlo in podcast, che capisco che non tutti capiscano cosa vuol dire lo spiego. Da qualche anno tengo, su un sito internet che si chiama www.ilpost.it, una rubrica di podcast, cioè faccio delle letture in pubblico, le registro, e le rendo disponibili in rete a chi le vuole ascoltare. Leggo dei libri, per intero, a puntate. Li leggo di solito il lunedì sera in una libreria di Bologna. Ho cominicato con le Anime morte, di Nikolaj Gogol’, ho poi letto I racconti di Bel’kin, La figlia del capitano e la Donna di picche, di Aleksandr Puškin, poi Padri e figli, di Ivan Turgenev, Un eroe dei nostri tempi, di Michail Lermontov, Silenzio in Emilia e Le opere complete di Learco Pignagnoli, di Daniele Benati, e, per ultimo, ho appena finito, Memorie del sottosuolo, di Fedor Michajlovič Dostoevskij. Adesso, dalla casa editrice Aliberti, mi chiedevano di leggere Cittadini a 5 stelle (La partecipazione in rete che vince sui partiti), di Federico Pizzarotti e del suo amico Matteo Incerti. Io, non so come dire, ero in imbarazzo. Avevo aperto però il file, ero ai giardini della pineta di Viareggio, mia figlia stava parlando con un ragazzino che diceva che lui era il nipote di un ufficiale di marina che gli aveva lasciato un mitra dentro un armadietto, che quell’armadietto lì era chiuso ma lui sapeva dove trovare la chiave; avevo aperto il file, dicevo, e avevo letto il primo intervento di Pizzarotti (è un libro intervista) che alla prima domanda di Matteo Incerti («Federico Pizzarotti, raccontaci qualcosa di te…»), risponde così: «Sono nato a Parma il 9 ottobre di trentanove anni fa. Il MoVimento 5 Stelle è stato fondato qualche giorno prima, il 4 ottobre. Quando si parla di coincidenze. Da nove anni sono felicemente sposato con Cinzia, mia moglie». Avevo letto queste poche righe, mi si è avvicinata mia figlia mi ha detto: «Papà, andiamo via?». «Sì», le ho detto io. Poi alla sera dopo cena ho risposto alla casa editrice Aliberti. Gli ho scritto «Grazie del pdf di Cittadini a 5 stelle (La partecipazione in rete che vince sui partiti); leggrerlo in podcast non mi sembra una buona idea, però lo recensisco senz’altro molto volentieri».
Il giorno dopo, il 19 luglio, martedì, ero sempre ai giardini pubblici della pineta di Viareggio, mia figlia aveva fatto amicizia con una sua coetanea che si chiama Camilla e le aveva chiesto «Ma tu, sei felice di avere un fratello? Perché io a essere figlia unica son felicissima», le aveva detto, e poi si eran dirette tutte e due verso le altalene, io mi ero seduto su una panchina, avevo aperto il mio telefono, era andato su repubblica.it/Parma, avevo trovato un’intervista di Matteo Incerti, il coautore, insieme a Federico PIzzarotti, del libro Cittadini a 5 stelle (La partecipazione in rete che vince sui partiti), e in questa intervista avevo letto che Pizzarotti avrebbe fatto solo una presentazione, del suo libro, a Parma, perché, diceva Incerti, «Pizzarotti fa il sindaco e non andrà certo in giro per il pasese a presentare libro come fa Matteo Renzi. È importante sottolinearlo, – continuava Incerti, – adesso c’è la moda dei politici che scrivono libri, non è certo il caso di Pizzarotti». Allora io, il 19 di giugno, alla pineta di Viareggio, andavo a cercare nelle mie mail, leggevo il titolo della mail della casa editrice Aliberti che mi era arrivata il giorno prima, diceva: «Esce il libro di Federico Pizzarotti». Poi ritornavo all’intervista a Incerti, «È importante sottolinearlo, – leggevo, – adesso c’è la moda dei politici che scrivono libri, non è certo il caso di Pizzarotti». Dopo, tornavo sulle mie mail, leggevo il testo della mail che mi aveva mandato la casa editrice Aliberti (quella che era intitolata «Esce il libro di Federico Pizzarotti»), diceva: «Idea volante, vuoi leggere in podcast il libro di Pizzarotti?». Tornavo all’intervista di Incerti: «È importante sottolinearlo, – leggevo, – adesso c’è la moda dei politici che scrivono libri, non è certo il caso di Pizzarotti».
[uscito oggi su Libero]