Nullisti, tuttisti e democrazia atea
1) Se prendessimo come riferimento le avanguardie artistiche, quale immagine dell’Italia viene fuori dalle elezioni: un enigma metafisco, la scomposizione cubista, le accelerazioni del Futurismo?
Mi viene in mente quello che succedeva un secolo fa, in Russia, qualche anno prima della rivoluzione. Era un periodo, l’inizio del secolo scorso, che un po’ in tutto il mondo la gente aveva perso la bussola, se così si può dire, e in questo generale scombussolamento c’entrava probabilmente anche il fatto che con la scoperta delle geometrie non euclidee era stata messa in discussione un’opera sulla quale, in occidente, si fondava la cosmografia, il disegno del mondo, Gli elementi di Euclide, e pochi anni dopo, con i lavori di Minkovksij e di Einstein, era stata messa in discussione anche l’idea newtoniana di tempo; non si sapeva più cos’erano spazio e tempo, vale a dire che non si sapeva più niente, non si era più sicuri di niente, e una delle conseguenze era il fatto che la gente si immaginava di tutto, si inventava di tutto, e la cosa era evidente anche in poesia: simbolisti, acmeisti, chiaristi, adamisti, imaginisti, gilejani, futuristi, egofuturisti, cubofuturisti, poeti contadini, mezzaninisti, raggisti, realisti, centrifughisti, costruttivisti, serapionisti, espressionsti, impressionisti, biocosmici, luministi, form-libristi, noclassicisti, emozionalisti, fuisti, quarantunisti, nullisti, tuttisti, c’era di tutto, e questo momento politico, con le liste che si sono presentate alle recenti elezioni, Partito Democratico, Rivoluzione Civile, Moderati in Rivoluzione, Scelta Civica, Io amo l’Italia, Movimento 5 stelle, Casa Pound, Amnistia Giustizia e Libertà, Popolo della Libertà, Sinistra e Libertà, Futuro e Libertà, Liberi per una Italia equa, Lega Nord, Grande Sud, Indipendenza veneta, Io non voto, Südtiroler Volkspartei, Unione di Centro, Fare per Fermare il declino, Forza nuova, Partito Comunista dei Lavoratori, La Destra, Casapound Italia, Fiamma tricolore, Partito di Alternativa Comunista, Tutti insieme per l’Italia, Staminali d’Italia, I Pirati, Democrazia atea (che, alla camera, l’hanno votata in 556), ecco, non so come mai, ma questi due elenchi mi sembrano rimandare a due situazioni in qualche modo simili tra loro.
2) Ma cos’è quello che avanza tra le rovine della vecchia politica italiana?
Faccio fatica a capirlo.
3) Grillo parla di guerra generazionale: secondo Lei l’esito del voto ripropone il conflitto sessantottino tra giovani e anziani, tra figli e padri, tra nuovi diritti e antichi privilegi?
Grillo parla di tante cose ma io, appunto, non lo capisco, e quando lo sento fare proposte rivoluzionarie in materia di detassazione, di ecologia, di reddito di cittadinanza, se penso a quel che è successo a Parma in questi ultimi mesi, faccio fatica anche a credergli.
4) Quella del 5 Stelle è proprio una rivoluzione?
A me non sembra, ma può darsi che sia io a non essere abbastanza acuto, aperto e intelligente, per riconoscerla.
5) Lei da tempo segue con molta attenzione il linguaggio dei grillini: come lo descrive?
Io, più che descrivere il linguaggio del movimento 5 stelle, provo a riprodurlo, perché credo si descriva da solo, e credo sia talmente particolare che è difficilissimo da ricreare; senta per esempio come, l’ufficio stampa del comune di Parma, quest’estate, ha risposto alle proteste per la chiusura, nelle settimane vicine a ferragosto, del parcheggio delle biciclette in stazione: «il Comune e Infomobility hanno messo in piedi ed organizzato un servizio dandone sempre il massimo risalto ma soprattutto ampliando l’offerta in termini temporali, di quella che fu sempre stata nel passato. La chiusura del periodo di ferragosto risulta il tempo minimo che veniva attuato anche nel passato ed il momento particolare non aiuta certo a disporre di maggiori finanziamenti per fare diversamente, anche se tutti gli sforzi verranno riposti per i prossimi mesi nelle pieghe del bilancio comunale».
6) A Parma il movimento di Grillo ha raggiunto il primo grande successo elettorale: che giudizio dà al quasi primo anno di attività della giunta del sindaco Federico Pizzarotti?
Sto provando a scrivere un libro, su questo primo anno, che dovrebbe intitolarsi «Mo mama» (sottotitolo «Parma ai tempi del movimento cinque stelle»).
7) Alle Regionali del 2010 il Movimento 5 Stelle ha esordito con il 7 per cento dei consensi a Parma; alle Comunali del 2012 un balzo al 19 per cento; alle Politiche dell’altro ieri, Grillo ha messo una bandiera a quota 28 per cento. Come spiega questa escalation a Parma?
Sarei stupefatto se non fosse che nel 2007, gli stessi elettori hanno premiato il progetto di Vignali di fare di Parma una città di 400.000 abitanti con una metropolitana e un ponte di vetro molto bello, molto caro e abbastanza inutile.
[intervista a Alberto Felice Corini uscita oggi sulla Gazzetta di Parma]