Novemestrale

domenica 26 Settembre 2010

acclappia5fronte

Gentile direttore,
l’ 11 ottobre ho invitato un gruppo di amici a cena in un locale molto rinomato sopra la Grotta di Villazzano forte e sicura del fatto che li avrei piacevolmente sorpresi visto che conoscevo bene il posto e, anzi, molte altre persone erano clienti abituali, tanto che la proprietaria, una volta seduti ci ha detto «vedo facce note»! Di sicuro non ho sbagliato con la bontà dei piatti, però… che figuraccia con le porzioni! Quelle che le cameriere e la titolare portavano al tavolo erano porzioni da «nouvelle cusine» che mi sarei aspettata da ristoranti siti in Piazza Duomo o eventualmente, avvicinandomi alla categoria con cui è classificato il locale in questione nella famosa Malga Panna, ma non certo in questo locale in mezzo ai boschi, sopra la città! Certo da parte mia devo dire che mettere d’accordo in fatto di gusti dieci persone non è stato semplice e ci abbiamo messo un po’ per decidere un tris di primi che andasse bene a tutti, ma credo sia inevitabile con tante persone e tanti piatti a disposizione e soprattutto che – questo – faccia parte del lavoro nella ristorazione! Ma torniamo alle porzioni presentate, oggetto del reclamo. Io mi sono fermata ai due primi e cioè ai tortelli speck e noci (per la precisione due pezzi) e ai tagliolini con le verdure (approssimativamente 60 grammi). Procedendo tre persone hanno ordinato gli agnolotti al porro e altre sei i ravioli con il radicchio. Probabilmente per un malinteso o per il forte vociare proveniente dagli altri tavoli al tavolo ne sono arrivate cinque porzioni e quando abbiamo riferito la cosa alla proprietaria, questa si è girata, ha guardato il piatto di portata, poi noi e ha affermato chiaramente: «Beh, è una porzione da 5, ma potete tranquillamente mangiarli in 6 perché tanto sono molto grandi». Morale? I ravioli certo erano grandi (2.5 cm) ma aihmè erano 5 e all’idea di doverne dividere uno a metà perdendo il suo prezioso contenuto, la sesta persona – vuoi per galanteria o meno – ci ha rinunciato lasciando il raviolo intero! A questo punto potevamo fare solo due cose: o polemizzare o sperare nelle seconde portate. Il galletto preso da una persona andava bene, lo stinco di vitello – obbligatoriamente ordinabile solo in 5, un po’ meno: una volta pulito e suddiviso credo che nei piatti ce ne fossero al massimo 150 gr, due o tre bocconi e basta! Il brasato? Tagliato con l’affettatrice da quanto era sottile, non scherzo dicendo che era trasparente! Io che non avevo ordinato il secondo guardavo allibita il tavolo e il mento mi è caduto a terra dalla sorpresa quando ho visto arrivare il piattINO dei contorni. Dunque per 8 persone sono arrivate (giuro le ho contate): mezzo finocchio tagliato a metà, 24 patatine al forno (diviso 8 persone = 3 a testa) e 8 mezzi pomodorini ciliegia farciti (= 1 mezzo pomodorino a testa). Tutta la cena è stata innaffiata da una caraffa di vino sfuso! Arrivati al dolce con una sorta di preoccupazione e la voglia di uscire e andare in un fast burger a rifocillarsi, abbiamo ordinato tiramisù, torta alle noci, pane al cioccolato. Il tiramisù, arrivato per primo al tavolo ha avuto l’effetto della classica goccia che fa traboccare il vaso, tanto che una persona si è lamentata a voce alta e in modo deciso. In tutta risposta la titolare ha mandato al tavolo altre due porzioni senza però risparmiarsi di venire a dire, in tono secco e quasi offeso che il tiramisù preparato nel suo locale è fatto con i pavesini perché si è attenti più alla qualità rispetto alle quantità e che se avesse fatto una porzione normale avrebbe dovuto metterla in conto ad una cifra spropositata! Ecco, per l’appunto veniamo al conto: un vero e proprio salasso 260 euro che suddiviso in 10 anche se solo 7 hanno preso il secondo è stato di 26 euro a testa! Si ma per cosa bisogna chiedersi: Prendiamo l’esempio della persona che ha mangiato di più di tutte: 2 ravioli, 60 grammi di tagliolini, 1 tortellino al radicchio, 150 grammi di stinco di vitello, 3 pezzetti di patata al forno, 1 mezzo pomodorino, 1/16 di finocchio, 1 bicchiere di vino sfuso e la mini porzione di tiramisù! Ora sono sicura che il locale sarà sempre pieno e che probabilmente non riceverò mai risposta rispetto al mio reclamo, mandato in copia alla titolare, ma per quanto possa contare poco il mio pensiero per correttezza ho voluto esternarlo facendo una riflessione: nessuno si aspettava porzioni da camionisti, ma nemmeno da alta cucina, siamo stati delusi e alleggeriti economicamente sentendoci presi in giro, che tristezza!

V. D.

[L’accalappiacani 5. Almanacco dell’anno scorso, cit., pp. 43–44]