Non ha mai avuto disordinazioni

martedì 18 Giugno 2013

montaldi, autobiografie della leggera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da miei conoscenti, gente che ha letto molto, mi è stato riferito che degli sienziati del pensiero e dell’animo umano, che la maggior parte degli appartenenti alla malavita muoiono per il mal di cuore per le paure l’orgasmo provato nel compiere i reati contro la proprietà e le persone. Questa statistica secondo la mia esperienza è errata. Molti miei amici sono morti di fame freddo e stenti, senza letto d’inverno. Il mio cuore non ha mai avuto disordinazioni mentre facevo delle cose non ammesse dalla legge, ma ammesse dal mio bisogno corporale e do qualche esempio: trovandomi un giorno scoperto all’alba in un studio di una fabbrica di birra, con altri due miei compagni appropriandosi di medaglie di oro che vi si trovavano in quadro fummo scoperti da due agenti che introdussero una luce della strada da una finestra, a quella vista siamo usciti nel cortile per uscirne dalla porta dell’abitazione ma il «palo» aveva chiuso la porta per non fare entrare le due «piante» (agenti) così allora ci infilammo per le scale e siamo saliti sopra i tetti vicino vi erano altre case più basse così si siamo portati su quei tetti finché si raggiunse una casa ad un piano dall’altezza di circa una decina di metri in un angolo vi si trovava un palo della luce tenuto da un bracciale di ferro dalla distanza di circa una cinquantina di centimetri dal numero dell’abitazione, la decizione fu una il calarsi sulla strada da quella parte, essendo che da dove si era venuti non si poteva essendo che agli agenti si erano uniti gli inquilini delle case svegliatesi dagli spari fatti dagli agenti, io fui l’ultimo a discendere proprio nel mentre che uno degli agenti si presentava al lucernario, a questo punto con la mia calma mi presi il palo e cominciai la mia discesa, giunto a terra ce la siamo dati a gambe e giunti al punto dove vi si trovava i nostri mezzi (biciclette) siamo arrivati a Nuvolara abbiamo venduto il ricavato che si potè raccogliere e l’abbiamo finita la nostra avventura con un buon pasto fra le risate dell’avventura accorsaci, senza come dico aver provato emozioni e disturbi al cuore, il cuore soffriva quando se la faceva «bianca» e così potrei citarne diverse.

[dopo degli anni che non si trovava più, hanno ristampato questo libro bellissimo]

[Bigoncia, Le mie memorie, in Danilo Montaldi, Autobiografie della leggera, Milano, Bompiani 2012, pp. 500-501]