Non delegate

sabato 2 Marzo 2013

Io mi ricordo che tanti anni fa, nella cosiddetta prima repubblica, negli anni ottanta, quando era stato appena scoperto il virus dell’Aids e quando tutti, o quasi tutti, in Italia, ragionavano sul modo di evitare il contagio, l’allora ministro della salute che, se non sbaglio, era Carlo Donat-Cattin, scrisse una lettera a tutte le famiglia italiane in cui c’era scritto che, per il evitare il contagio, bisognava evitare di avere rapporti sessuali; che io, quando l’ho saputo, mi ricordo, avevo pensato “Ma ci prende per il culo?”. Ecco, votare, allora, era un po’ un problema, non sapevo mai per chi votare.
Dopo, pochi anni dopo, ho letto dei libri, tra i quali Storia degli anarchici italiani da Bakunin a Garibaldi, di Pier Carlo Masini, dove si diceva che, forse, era meglio non andarci, a votare, non delegare nessuno a decidere per noi, e, banalizzo, ma un po’ è andata così, a me queste idee anarchiche mi han proprio abbastanza convinto e non son più andato a votare.
Adesso, nel 2013, nella cosiddetta terza repubblica, o come si chiama, quell’ idea anarchica lì che venticinque anni fa a me mi aveva convinto, di non delegare, è una delle bandiere di un soggetto politico che si propone di essere il protagonista di questa nuova terza repubblica o come si chiama, il Movimento cinque stelle.
«Non delegate», dicono quelli del movimento cinque stelle, ma non dicono, conseguentemente, di non andare a votare di stare a casa, no, dicono «Non delegate, votate per noi». Che a me, ancora, mi vien da pensare “Ma ci prendon per il culo?”.
Ecco a me, alla fin fine, mi sono accorto, il movimento cinque stelle mi fa venire in mente Carlo Donat-Cattin.

[uscito ieri su Libero]