Non c’è niente da dire

giovedì 15 Giugno 2017

Il vecchio si era grattato la fronte, aveva guardato in su, con gli occhi rossi, verso Egóruška, e aveva continuato.
– Maksìm Nikolàič, il padrone di Slavjanosérbsk, anche lui l’anno scorso ha mandato suo figlio a studiare. Non so come è lì, con la scienza, ma come ragazzo, non c’è niente da dire, è bravo… Che Dio gli dia la salute, son dei bravi signori. Sì, anche lui l’han mandato a studiare… A Slavjanosérbsk non c’è un istituto dove, come si dice, profondire la scienza. Non c’è… Ma la città, non c’è niente da dire, è bella… Una scuola normale, per fare degli studi normali, quella lì c’è, ma per una scienza più profondita, quella lì non c’è mica… No, davvero. Come ti chiami?

[La steppa di Čechov, edizioni Quodlibet, esce oggi, se non mi sbaglio]