Nel caso che la guerra fosse finita male

martedì 17 Aprile 2012

Reck-Malleczewen, già da noi menzionato, racconta di una “gerarca” che nell’estate del 1944 si recò in Baviera per tenere un discorso di propaganda ai contadini. A quanto pare costei non si dilungò molto sulle “armi miracolose” e sulla vittoria, ma affrontò senza ambagi il tema della probabile sconfitta dicendo che nessun buon tedesco doveva preoccuparsi, perché il Führer “nella sua grande bontà aveva predisposto per tutto il popolo tedesco una morte dolce mediante gas, nel caso che la guerra fosse finita male”.

[Hannah Arendt, La banalità del male, traduzione di Piero Bernardini, Milano, Feltrinelli 2011, p. 118]