Mi è scappata una cosa

venerdì 7 Settembre 2012

Solo che aver letto tutto l’Orlando Furioso dall’inizio alla fine non vuol mica dire saperne. Cioè a me se mi dite, per esempio Bradamante, o Mandricardo, o Gradasso, o Sacripante, o Rodomomonte, o Ferraù, o Rinaldo, o Ruggiero, o Frontino, o Baiardo, o Zerbino, o Brigliadoro, o Brandimarte, cosa fanno, dentro il romanzo? “Eh, vi direi io, fan delle cose”. “Sì, ma che cose, mi chiedereste voi, Brandimarte, per esempio, cosa fa”. “Eh, vi direi io, non lo so”. “Ah, direste voi, non sei preparato”, “Eh, vi direi io, è quello che stavo dicendo”. Che lì’, io leggerlo l’ho letto, però distinguerli, non so come dire, Frontino, per dire, chi el, frontino? scusate, mi è scappata una cosa in dialetto parmigiano che, tra l’altro, volevo anche dire, sono di Parma, io, non son di Bologna, come c’è scritto nella comunicazione nel vostro portale dei Giovani della città di Bergamo, (questo succedeva a Bergamo) sono di Parma, che non è che esser di Bologna sarebbe un male, se fossi di Bologna, no, assolutamente, però se uno è di Parma, è di Parma, che capisco che l’Emilia, vista da fuori, sembra uno po’ tutto un impasto per fare il salame, ma vista da dentro non è così, Parma è Parma, Bologna è Bologna, Ferrara è Ferrara, Reggio Emilia è Reggio Emilia, Modena è Modena e Piacenza è Piacenza, fan tanto i precisini, mi chiedono Brandimarte cosa fa, e poi scrivono che son di Bologna, ma andiamo avanti, dicevo l’anno scorso a Bergamo.

[un altro pezzetto che leggo domani a Mantova (stasera a Bologna m’han chiesto se ero di Modena)]