Mi dispiace
Decido di entrarci, per ragioni sentimentali, non per altro. Non ho mai letto Lenin, ma l’ho sentito citare: la religione è l’oppio dei popoli. Quanto a me, sono ateo: ho letto L’Anticristo e la considero un’opera fondamentale. Credo nel cambiamento dei valori, Signore. La Chiesa deve sparire; è il ricettacolo degli stolti, delle canaglie e delle mezze cartucce.
Tirai il portale, che diede un lieve gemito. Sopra l’altare sfrigolava il lume perenne, rosso come il sangue, illuminando di un riflesso cremisi la quiete di quasi duemila anni. Mi ricordava la morte, ma anche gli strilli dei neonati che venivano battezzati. Mi inginocchiai, solo per abitudine, poi mi sedetti. Tornai a inginocchiarmi, perché il legno duro sotto le ginocchia serviva a distrarmi dalla calma terribile che mi circondava. Pregai; certo, pregai. Per ragioni sentimentali. Dio Onnipotente, mi dispiace di essere diventato ateo, ma hai mai letto Nietzsche? Ah, che libro! Dio Onnipotente, voglio essere onesto. Ti farò una proposta. Fai di me un grande scrittore e io tornerò alla Chiesa.
[John Fante, Chiedi alla polvere, traduzione di Maria Giulia Castagnone, Torino, Einaudi 2004,p. 19]