Mi avevano preso in giro
Quando hai scoperto di avere questo tipo di rapporto con le parole? Di essere usato da loro in questo modo, di poterle usare in questo modo?
«Me ne sono accoro chiaramente quando mi è capitato di parlare con qualcuno e, ad un certo punto di dirmi: “Toh, ma io penso queste cose?!”. Mi sono trovato di fronte a delle parole bene dette ed era chiaro che le parole mi avevano preso in giro ed era molto divertente scoprire che ero stato usato dalle parole per dirsi e che, ad un certo punto, ero del tutto impropriamente titolare di un agglomerato di parole per cui ho detto: “Mamma mia, che cose penso!”. Alla fine, l’ho enunciato chiaramente: “Io, per sapere cosa penso, devo parlare”.»
[Giorgio Manganelli, intervista di Lea Vergine a Giorgio Manganelli, in La penombra mentale, cit., p. 96]