Ma pensa

domenica 19 Maggio 2013

spinoza

 

 

 

 

 

 

 

 

La vera felicità e beatitudine di ciascuno consistono soltanto nel godimento del bene, e non nel vantarsi di essere il solo, ad esclusione di tutti gli altri, a godere del bene; colui che infatti si reputa più beato perché lui solo sta bene mentre gli altri no, o perché è più felice e più fortunato degli altri, non conosce la vera felicità e beatitudine, e la gioia che trae da quella convinzione, a meno che non sia infantile, non nasce da altro se non da invidia e da animo cattivo.
Per esempio, la vera felicità e beatitudine dell’uomo consistono soltanto nella sapienza e nella conoscenza della verità, ma non nell’esser più sapiente degli altri o nel fatto che gli altri siano privi della vera conoscenza, giacché ciò non accresce per nulla la sua sapienza, ossia la sua vera felicità. Chi dunque gode di ciò, gode del male altrui e pertanto è invidioso e cattivo, e non conosce la vera sapienza né, quindi, la tranquilità della vera vita.

[Spinoza, Trattato teologico-politico, a cura di Alessandro Dini, Milano, Bompiani 2010 (3), p. 42]