Lupin
Io e una bambina di quattro anni, qualche settimana fa, ci eravamo messi d’accordo che provavamo a scrivere una favola insieme. Ieri abbiamo provato. Ne abbiam scritte due. La prima faceva così:
C’era una volta un baule. Sopra il baule c’era seduta una bambina di quattro anni, che si era appena svegliata. In braccio alla bambina c’era un cagnolino di pezza. Il cagnolino sembrava molto triste. Perché era triste? Perché non poteva abbaiare perché aveva chiusa la bocca e perché non poteva sentire perché le orecchie erano chiuse e allora sapete cosa faceva? Stava tutto il giorno dentro un armadio sopra dei maglioni. Per quello era triste.
A me questa favola non piaceva moltissimo e la bambina di quattro anni era d’accordo che non era molto bella. Allora ne abbiam scritta un’altra, che faceva così:
C’era una volta un baule. Sopra il baule c’era il cugino di Lupin. Vicino al baule e al cugino di Lupin c’era seduta una bambina di quattro anni che diceva che Lupin non ha dei cugini. Allora il babbo diceva E chi è quello lì sopra il baule, allora? E la bambina di quattro anni diceva: Non c’è nessuno, sopra al baule, papà. E il babbo diceva Ma è una favola. E la bambina diceva Ah, capito. Allora il babbo diceva Allora hai visto che Lupin ha dei cugini? E la bambina diceva Non ne ha, di cugini. E allora chi è quello lì sopra al baule? diceva il babbo. Non c’è nessuno, papà, sopra al baule, diceva la bambina. E il babbo diceva Ma è una favola. E la bambina diceva Mmm. Però Lupin anche se è una favola non ne ha di cugini.