Lo salutava in italiano
Non pullulava di italiani, Madden Street. A parte la nostra famiglia, c’era soltanto Fred Bestoli, il quale, più che un italiano, era contrabbandiere. Un tempo era stato amico di famiglia, ma ormai era un fuorilegge e mia madre non voleva vederselo attorno Anche la nonna aveva avuto simpatie per Fred Bestioli prima che si mettesse a vendere alcolici. Era originario degli Abbruzzi come lei, e avevano conoscenze comuni, di gente e di posti. Ora però lo odiava perché continuava a farsi arrestare senza fregarsene della reputazione degli altri italiani.
Quando papà se ne veniva a casa con Fred, la nonna lo salutava in italiano. Gli diceva: «Buonasera, stronzodicane». Oppure «Guarda un po’ che caspita è potuto saltar fuori dalla pancia di una donna».
Fred Bestoli era un italiano malinconico e taciturno, ma mia nonna riusciva sempre a ridestare in lui una considerevole aggressività. Perciò le rispondeva: «Baciatemi il culo, vecchia» e papà, da parte sua, gli dava man forte.
«Ben detto, Federico. Di’ a quella vecchia zoccola di farsi i cacchi suoi».
Infuriata, la nonna si rivoltava contro papà e gli diceva che sarebbe stato meglio se, invece di lui, dal suo grembo fosse uscito un porco. Papà replicava che, dal momento che quella era sua madre, era lui il primo a sorprendersi non essere nato porco. Questo linguaggio osceno e violento non voleva dire niente di speciale. Semplicemente, era così che parlavano.
[John Fante, Quella donnaccia, traduzione di Francesco Durante, Milano, Marcos y Marcos 2000, p. 71]