L’Europa

giovedì 28 Ottobre 2010

L’Europa cominciava a Vienna. Era lì che tutto funzionava, gli elettrodomestici, le automobili potevano funzionare per anni mentre da noi si rompevano nel giro di sei mesi. Gli Europei avevano le lamette dei rasoi che tagliavano, le calze che non si consumavano, ma avevano anche veri scrittori, studiosi, pittori… Tutto quanto veniva dall’Occidente godeva di un prestigio straordinario e ampiamente non meritato! Dalle camice ai romanzi, noi eravamo certi che tutto quanto vi apparteneva fosse fantastico. Non dubitavo che la Coca Cola fosse una bevanda degna degli dei, che fosse il nuovo nome dell’ambrosia. Sono rimasto molto deluso quando ho bevuto la mia prima Coca in Polonia, paese molto liberale in confronto alla Bulgaria, dove mi sono recato nel 1961. Da noi era il contrario: camice tagliate di traverso, e pure i pantaloni, tutto era fatto un po’ male. Da questo punto di vista i Bulgari soffrivano di un complesso di inferiorità che può renderli molto aggressivi messi a confronto con altri.

[Tzvetan Todorov, Una vita da passatore. Conversazione con Catherine Portevin, tr. di Gabriella D’Agostino, Palermo, Sellerio 2010, p. 20]