L’èter dì

giovedì 2 Luglio 2009

Stamattina ho sentito dopo tanti anni al telefono l’espressione passadomani, invece di dopodomani. Erano circa le nove del mattino.
Invece l’altroieri (o altro ieri, o ieri l’altro, o ierlaltro, o, meglio, l’altro giorno) un mio amico mi ha scritto su facebook mi ha detto Dov’eri sparito?
Io gli ho risposto che ero sparito soprattutto a Bologna, però anche a Parma e a Reggio Emilia, anche, un po’.
Dopo poi oggi ero lì che leggevo gli scritti letterari di un filosofo francese.
E ci ho trovato una citazione di scrittore irlandese che sembra abbia scritto: «Che importa chi parla, qualcuno ha detto, che importa chi parla». E, poco più avanti, un’affermazione del filosofo francese che è la seguente: «Nella scrittura il pericolo non sta nella manifestazione o nell’esaltazione del gesto di scrivere; non si tratta di incastrare un soggetto in un linguaggio; si tratta dell’apertura di uno spazio in cui il soggetto scrivente non cessi di sparire».
E intanto che scrivevo questa cosa che sto ancora scrivendo ho scoperto di avere un nuovo vicino di casa che studia canto. Secondo me non è tanto bravo.