Le nostre capriole
giovedì 8 Ottobre 2015
In una delle prime interviste Brodskij osserva che sotto il regime sovietico era come essere soggetti a una forza di gravità decuplicata, ogni parola e ogni gesto avevano ripercussioni enormi. Vivere in occidente, per contro, era come vivere sulla luna: si poteva saltare e fare capriole senza alcuno sforzo, ma non significava nulla perché era esattamente quello che facevano tutti.
[Cynthia L. Haven, Introduzione, in Iosif Brodskij, Conversazioni, a cura di Cynthia L. Haven, traduzione di Matteo Campagnoli, Milano, Adelphi 2015, pp. 9-10]