Le grammatiche

giovedì 6 Giugno 2013

manuale di conversazione, campanile

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le grammatiche su cui si studiano le lingue saranno utilissime per impararle, ma non altrettanto per la logica e il buon senso. Il che, tuttavia, non rappresenta un danno in ogni senso. Anzi potrebbe contribuire a dare ai rapporti fra le persone un carattere quanto mai spensierato e fantasioso che conferirebbe alla vita un aspetto dei più piacevoli.
Dalla grammatica inglese:
«Portaste il binocolo?».
«No, ma portai il vostro ventaglio.»
Col che si imparano parecchi vocaboli, non c’è dubbio. Ma non è chi non veda un ventaglio esser tutt’altra cosa che un binocolo. Non c’è niente in comune fra i due oggetti. Come è possibile parlare di ventaglio a chi vi chiede notizie del binocolo?
Vediamo: dove, quando e perché si può domandare a qualcuno se ha portato un binocolo? In teatro, o in occasione di una gita in luoghi panoramici, o per esigenza belliche.
Ora, ammetto che in un teatro possa essere utile anche un ventaglio, benché abbia un’altra funzione e non sarà certo esso che mi permetterà di apprezzare le bellezze di un corpo di ballo. Ma su una montagna! Che ne faccio d’un ventaglio, se ho bisogno di un binocolo?
Non parliamo poi d’una casamatta o della tolda d’una nave da guerra. Immaginate un generale nel suo osservatorio o un ammiraglio sul ponte di comando, che durante l’infuriare della battaglia, dovendo seguire le mosse del nemico, domandi all’aiutante di campo: «Portaste il binocolo?» e si senta rispondere: «No, ma portai il vostro ventaglio». Anche ammesso che faccia molto caldo, in quel momento il comandante ha bisogno di guardare.
Forse gli autori degli esercizi di traduzione immaginano un mondo di stolidi. Ecco un altro dialogo della grammatica inglese:
«Mamma, comperasti la tovaglia?».
«No, ma comperai il rasoio per tuo fratello.»
Una famiglia di pazzi, evidentemente. Pazza la madre, che forse immagina si possa apparecchiare la tavola col rasoio; e pazza la figlia, che dal manuale non risulta essersi minimamente turbata alle parole inconsulte della vecchia insensata.

[Achille Campanile, Manuale di conversazione, Milano, Bur 2012, pp. 15-16]