L’altro giorno
mercoledì 10 Agosto 2011
L’altro giorno parlavo da solo. E mi dicevo Sai cos’hanno di bello, i miei libri? Che ci scrivo quello che voglio. Son sei mesi che non scrivo niente, traduco e basta.
Stamattina, invece, non ho niente da dirmi.
Stanotte, però, prima di addormentarmi, mi sono detto: Ma se morissi, cos’è che continuerebbe? Le tasse, per esempio, dovrei pagarle lo stesso? E i miei creditori, dovrebbero pagarmi lo stesso? Il mio conto corrente, per dire. Mi manderebbero dei bonifici, e io sarei già morto.
Se morissi domani, mi sono detto, la traduzione di Oblomov non so se la potrebbero usare. È tutta da rimettere a posto.