La rivoluzione
Le notti bianche, allora, erano più bianche di quanto siano mai state in seguito. E la testa era luminosa, avevamo gli occhi lavati. E la speranza. Quale speranza? Né più né meno che quella di ricostruire tutto il mondo. Credevano che ci sarebbe stata la rivoluzione non solo, diciamo, in Ungheria, o in Germania, ma anche, immancabilmente, in Francia. All’Italia allora non ci pensavamo, ma in Spagna sì, ci sarebbe stata la rivoluzione, ne eravamo convinti.
Ma cosa significava allora, per voi, la rivoluzione?
Ecco, per esempio, pensavamo: ci sarà la dittatura dell’Accademia delle Scienze. Perché ride? Esattamente così: la dittatura dell’Accademia delle Scienze, anzi, la dittatura dell’arte. La libertà dell’arte.
[Viktor Šklovskij, Testimone di un’epoca. Conversazioni con Serena Vitale, Roma, Editori Riuniti 1979, pp. 69-70]