La pace

venerdì 29 Aprile 2016

Carissimo Simenon Mon cher Fellini. Carteggio di Federico Fellini e Georges Simenon, traduzione di Emanuela Muratori, Milano, Adelphi

FELLINI: Per quanto si faccia, non si trova pace.

SIMENON: Ma la pace non esiste! Ce la siamo inventata noi. La pace è una cosa che fa la fortuna del Papa, perché lui promette agli uomini la pace dell’anima e del cuore. Il Papa dice: «Adesso siete infelici, ma un giorno canterete l’osanna in mezzo agli angeli». È stato il grande racket delle religioni. Di ogni religione: sono tutte uguali! non c’è niente che ci determini, siamo un momento impercettibile dell’evoluzione umana. L’uomo si sta evolvendo da venti miliardi di anni, e in venti miliardi di anni è passato dall’ostrica a quello che siamo. Perché mai dovremmo pretendere la pace?

FELLINI: Non c’è di che essere ottimisti.

SIMENON: Come si può essere ottimisti quando si hanno i piedi per terra?

FELLINI: Lei sente comunque di avere realizzato qualcosa?

SIMENON: No. Il mio sogno era di avere una stanzetta in una via piena di negozi, e di scrivere per guadagnarmi il pane, niente di più. Me ne sarei stato lì a guardare dalla finestra la strada, la vita scorrere sotto di me. Non ho mai avuto grandi ambizioni.

[Carissimo Simenon Mon cher Fellini. Carteggio di Federico Fellini e Georges Simenon, traduzione di Emanuela Muratori, Milano, Adelphi 1998, p. 137]