La meravigliosa utilità
Che io una volta un mio amico parlando di letteratura lui mi diceva che gli autori che piacevano a me erano tutti dei marginali, e io ho pensato Per forza.
Che gli autori che in un dato momento tutti dicono che sono fondamentali, gli autori che tu li trovi citati su tutti libri in tutti in tutti i giornali in tutte le conversazioni, gli autori alla moda, gli autori ai quali si abbeverano tutti, se così si può dire, in quel momento lì che sono alla moda che tutti ci si abbeverano, se uno ci va accanto li trova indeboliti, smunti, sbranati, fatti a pezzi, debilitati, ridotti in pillole e ammalati, anche, febbricitanti, anemici, respirano male, mangiano troppo, fan poco moto, c’è pieno di gente che li porta in giro, in palmo di mano, e allora poi loro diventano pigri, han poco fiato, fanno fatica a fare le scale, e parlano male, riescono a dire ormai solo quelle due o tre cose che ripetono così, a pappagallo, sembran dei deficienti ma magari non sono dei deficienti, magari è solo un momento difficile, bisogna avere pazienza, aspettare una ventina d’anni e poi andargli accanto e allora lì sì, che uno si rende conto di cosa hanno da dire, che ormai gli è passata la sbornia, gli son passati anche i postumi, sono lì sobri che ti dicon le cose direttamente senza in mezzo tanta ermeneutica, ma torniamo a John Cage.
[La meravigiosa utilità del filo a piombo, in lavorazione]