La luce naturale

sabato 1 Giugno 2013

L’altro giorno sono andato in un posto che è un circolo Arci che si chiama Fuori Orario, e è a Taneto di Gattatico, tra Parma e Reggio Emilia, e c’era un dibattito che si intitolava «Il colore del futuro è verde», e era dentro la festa nazionale dei comuni virtuosi, e ci partecipavano dei politici e degli imprenditori e dei giornalisti nuovi che rappresentavano un nuovo modo di fare politica, imprenditoria e giornalismo. E all’inizio hanno detto che fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. Poi hanno detto che ci vuole una visione strategica nella gestione della questione dei rifiuti. Poi hanno detto che bisognava mettere al centro del dibattito nazionale e locale un tema. Poi hanno detto che c’era un’Italia diversa. Dopo hanno detto che la luce naturale aiuta il benessere abitativo. Poi hanno chiesto «Qual è il problema dell’Italia?». Poi hanno detto che loro affrontavano la sfida. Poi hanno detto «Attivo, proattivo e inserito nel territorio». Poi hanno detto «Come anche i terremoti». «Ne vedremo delle belle», hanno detto poi dopo. Poi uno ha detto «Raschiare il fondo del barile». Poi, lo stesso, ha detto «Lanciare il sasso nello stagno». Poi hanno rivelato che uno di Capannori ha vinto il premio Nobel alternativo sull’ambiente. Poi hanno dato la parola a uno che ha detto «Ho sentito delle cose che tante volte mettono l’angoscia in quello che possiamo fare». Questo qua si chiamava Federico Pizzarotti e di mestiere faceva il sindaco di Parma. Che poi, sempre lui, ha parlato della famosa “Lentezza al cambiamento”. E che non si può demandare alla politica, ha detto. E dopo non so più cosa hanno detto perché io, lo confesso, sono uscito prima che finisse. E dentro di me, intanto che uscivo mi chiedevo «Ma i comuni virtuosi, ma chi è che decide che sono virtuosi?».

[uscito ieri su Libero]