La lista
“Se le interessa posso mostrarle la lista dei gruppi che stiamo per convocare.”
Mi tese un foglio dattiloscritto che enumerava:
i polisistematici
i co-materialisti fenomenofili
i telepatici dialettici
i simpatizzanti piatilekiani non riformati
gli antroposofi discordanti
i disarmonisti prurivalenti
gli jugoslavi anticoncezionali
i medium paralirici
i fanatici indecisi partigiani dell’ultrarosso
gli spiriti incubofili
i rivoluzionari asimmetrici puri
i polipsichici intolleranti
i terroristi antifascisti filomussoliniani di estrema sinistra
i fruttariani antipoliziotti
i metapsichici non coordinati
i pararchisti sparsi
la lega per i barbiturici
il comitato di propaganda della psicanalisi per corrispondenza
il gruppo Edouard Salton
i socio-buddisti dissidenti (già nominati)
i fenomenologi annientatori in inattività
l’associazione degli antintellettuali rivoluzionari
i rivoltati nullificatori integrali
i sindacalisti antimassonici iniziati
e trentun gruppi belgi.
“Può tenere questo documento,” mi disse Anglarès. “Ha delle obiezione da fare su qualcuno di questi gruppi?”.
“Nessuna,” dissi.
[Raymond Queneau, Odile, cit., pp. 96-97]