La collana Instant Book

domenica 5 Giugno 2011

È da poco in libreria, per la casa editrice Chiarelettere, un’antologia di scritti di Don Lorenzo Milani intitolata A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca.
A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca è la seconda uscita di una collana di libretti tascabili ed economici inaugurata a fine marzo con un’antologia degli scritti giovanili di Antonio Gramsci intitolata Odio gli indifferenti.
Questa collana, come dice la nota redazionale che apre i volumi, ospita “Discorsi e testimonianze di pensiero libero, piccoli saggi, articoli, lettere. Contro censure e condizionamenti. Libri politici per cercare un’altra politica e ritrovare un pensiero forte. Libri del passato pensati per il futuro. Usiamoli”.
La necessità di questi libri sembra sottolineata dal titolo della collana: Instant Book.
E la fretta, forse, o, per meglio dire, l’urgenza con la quale questi libri vengono preparati, sembra confermata da una dichiarazione rilasciata dal curatore dell’antologia di Gramsci, David Bidussa, il quale, in un’intervista a ilcannocchiale.it, dice: «Odio gli indifferenti non è un libro pensato dall’oggi al domani, è stato preparato in tre mesi».
Che, conoscendo i tempi editoriali, non sono però tantissimi, e che confermerebbero, mi sembra, una certa urgenza, appunto, nella preparazione del libro, cosa non sono necessariamente negativa, quando si fanno dei libri, anzi.
L’urgenza, la disperazione, persino, possono essere anche un motore che fa saltar fuori delle cose memorabili, si pensi all’autunno del 1830 in cui Aleksandr Puškin finiva il romanzo in versi Evgenij Onegin, scriveva Il cavaliere avaro, Mozart e Salieri, Il convitato di pietra, Festino in tempo di peste, alcune delle sue più belle fiabe in versi e la sua prima (e unica) raccolta di racconti, quel piccolo capolavoro della prosa russa dell’ottocento che si intitola I racconti di Belkin.
Nel nostro caso, però, non si tratta di urgenze espressive, dal momento che i testi di Gramsci e Don Milani esistono da tempo, ma di un altro tipo di urgenza, che sembra di dover ricercare nel valore delle testimonianze e, soprattutto, nei temi trattati.
Se si pensa al tema trattato dal libro di Don Milani, però, (“Questo libro – dice la nota editoriale – raccoglie gli scritti relativi alla vicenda che dal 1965 vide coinvolto don Lorenzo Milani in un processo per apologia di reato, per aver difeso l’obiezione di coscienza alla coscrizione militare”), si resta interdetti.
Che senso ha un’Instant book sull’obiezione di coscienza in un momento in cui la coscrizione militare, cioè la leva, è stata abolita da anni?
No, il motivo dell’urgenza editoriale dev’essere un altro, e mi è stato suggerito da un lettore, che dopo che avevo messo qualche riga del libro su un blog dove metto di solito le cose che mi piacciono, mi ha chiesto se sapevo da dove veniva la frase che dava il titolo al libro: A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca, frase che lui aveva sentito citare recenteemente da Saviano in televisione, ma che non era stato capace di trovare in nessuna delle opere di Don Milani.
E io, che non avevo ancora finito di leggere il libro, gli ho risposto che probabilmente era dentro nel libro, e invece poi ho finito di leggerlo e dentro nel libro questa frase non c’era.
Allora mi è venuto in mente che anche il primo libro, Odio gli indifferenti, aveva probabilmente goduto, nei suoi primi giorni di presenza in libreria, di una specie di spot televisivo gratuito, perché il breve testo di Gramsci intitolato Odio gli indifferenti era stato letto da due dei conduttori del Festival di Sanremo nel corso del Festival di Sanremo.
Allora non lo so. Son curioso di vedere la terza uscita della collana Instant Book, della casa editrice Chiarelettere.

[Dev’essere uscito oggi su Libero]