La Battaglia, Bergson e The Amazing Spider-man
L’altra sera, martedì, sono andato a vedere il film The Amazing Spider-man, che poi sarebbe L’uomo ragno, con una bambina che ha sette anni e che, per questioni di riservatezza, chiameremo, semplicemente, la Battaglia.
A un certo punto, quando Peter Parker e la sua ragazza si baciano per la prima volta, la Battaglia ha detto «Ma che schifo».
Allora poi, nell’intervallo, le ho chiesto: «Ma ti fanno schifo i baci?».
«I baci? – mi ha chiesto lei, – No», mi ha detto.
«Allora perché quando si baciavano hai detto Ma che schifo?» le ho chiesto io.
«Eh, – mi ha risposto lei, – perché si baciavano per troppo tempo».
Allora io ho pensato che quella cosa che diceva Bergson, che la durata è la sostanza delle cose, è una cosa che è evidente anche alle bambine di sette anni.
E dopo ho pensato che i filosofi, il loro mestiere, forse, è scrivere delle cose che i grandi, quando le leggono, pensano, «Accidenti», ma che le bambine di sette anni, se le sentissero, direbbero «Ben ma, per forza«».
Dopo, per via del film, a me è piaciuto, The Amazing Spider-man. La Battaglia diceva «Bellissimo. Soprattutto la scena del vecchietto che ascolta la musica e quelle due delle uova».
[uscito ieri su Libero]