Jack London, per esempio

mercoledì 23 Maggio 2012

Alcuni russi si mostrano scettici o addirittura si offendono quando uno straniero afferma di interessarsi di letteratura russa. Ricordo ancora l’agente addetto al controllo passaporti che timbrò il mio primo visto per motivi di studio. Mi suggerì che magari c’era qualche scrittore americano – Jack London, per esempio, – che avrei potuto studiare in America: – La lingua sarebbe più facile e lei non avrebbe bisogno di un visto.

[Elif Batuman, I posseduti, tr. it. di Eva Kampmann, Torino, Einaudi 2012, p. 59]