Italian

lunedì 28 Novembre 2016

L’altroieri, il 26 novembre, son stato a Reggio Emilia a sentire Fredrik Sjöberg, alla biblioteca Panizzi, dove Sjöberg, dentro una rassegna che curo io e che si chiama Sono pessimista ma me ne dimentico sempre, avrebbe dovuto parlare dei libri che gli hanno fatto venire voglia di mettersi a scriver dei libri (dopo in realtà ha parlato dei libri che l’hanno aiutato a scrivere il suo primo libro). Avevo presentato Sjöberg a Milano, lo scorso aprile, al teatro Parenti, avevamo parlato del suo primo libro, L’arte di collezionare mosche, e avrei voluto presentare il secondo, Il re dell’uvetta, a Mantova, in settembre, al festivaletteratura, solo che, quando gliel’ho chiesto, avevano già affidato la presentazione a Marco Malvaldi; io comunque l’ero andata a sentire e avevo salutato Sjöberg e poi, quando dall’Arci di Reggio Emilia mi avevano detto che potevamo invitare un autore straniero, a Sono pessimista ma me ne dimentico sempre, ho pensato a Sjöberg e l’abbiamo invitato, attraverso Iperborea, e lui ha detto che veniva e poi, qualche giorno dopo, Rivista Studio mi ha chiesto se volevo andare a Milano, in triennale, il 27 novembre a presentare Sjöberg al loro festival e io ho detto dì si è poi, l’altro giorno, il 26 novembre, quando Sjöberg è arrivato in biblioteca a Reggio Emilia mi ha salutato e mi ha presentato alla sua fidanzata dicendo «This is my italian gruopie». Allora ieri, la prima cosa che ho detto a Milano, ho detto che avevo presentato Sjöberg a Milano, lo scorso aprile, al teatro Parenti, avevamo parlato del suo primo libro, L’arte di collezionare mosche, e che avrei voluto presentare il secondo, Il re dell’uvetta, a Mantova, in settembre, al festivaletteratura, solo che mi avevano preferito Marco Malvaldi, e che li capivo, e che io comunque l’ero andata a sentire e che poi l’avevo invitato a un festival a Reggio Emilia che si chiamava Sono pessimista ma me ne dimentico sempre, e era venuto, il giorno prima, il 26 novembre, a Reggio Emilia, e quando era arrivato mi aveva presentato alla sua fidanzata come il suo italian groupie e che io, a me piacciono molto le note biografiche che ci son nei romanzi, e che la mia sembra semplice ma ci ho messo un po’, a elaborarla, e dice «Paolo Nori, nato a Parma nel 1963, abita a Casalecchio di Reno e scrive dei libri» e che, dal giorno prima, stavo pensando di cambiarla in: «Paolo Nori, nato a Parma nel 1963, abita a Casalecchio di Reno, scrive dei libri e è il groupie italiano di Fredrik Sjöberg». È stata molto bella, secondo me, la presentazione, e io ho anche rotto un paio di occhiali.