In Svizzera

sabato 8 Giugno 2013

dovlatov, compromesso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

– Faccia due chiacchiere con alcuni capitani occidentali. Ne scelga uno, il più ben disposto verso le idee socialiste. Gli faccia alcune domande. Cerchi di farsi dare delle risposte che vadano più o meno bene. In poche parole lo intervisti. Sarebbe bene che il capitano facesse gli auguri per il sessantatreesimo anniversario della Rivoluzione d’ottobre. Ciò non significa che lui debba lanciare degli slogan politici. Affatto. È sufficiente un augurio moderato e rispettoso. Questo è quanto le chiediamo. Chiaro?

– Chiaro – rispose Buš.

– Fondamentale è che sia proprio un marittimo occidentale. Uno svedese, inglese, norvegese, un tipico rappresentante del sistema capitalista. E ciononostante leale nei confronti del potere sovietico.

– Lo troverò – assicurò Buš – gente del genere può capitare. Ricordo una volta a Chabarovsk mi sono messo a parlare con un marinaio della flotta reale svizzera. Era uno dei nostri, non faceva che citare Lenin…

Il direttore inarcò le sopracciglia, meditò e disse in tono di rimprovero:

– In Svizzera, compagno Buš, non c’è il mare, non c’è il re e, di conseguenza, non c’è neppure una flotta reale. Lei sta facendo confusione.

– Come sarebbe non c’è il mare? – si stupì Buš. – E secondo lei allora cosa ci sarebbe?

– Terra ferma – rispose il direttore.

– Ma guarda – disse senza arrendersi Buš – interessante, molto interessante… Forse che non ci sono più nenche i laghi? I famosi laghi svizzeri?!

 

[Sergej Dovlatov, Compromesso, traduzione di Laura Salmon, Palermo, Sellerio 2000, pp. 162-163]