In via Gorochovaja

martedì 1 Febbraio 2011

In via Gorochovaja, in una di quelle grandi case la cui popolazione sarebbe sufficiente per un intero capoluogo di distretto, era a letto, un mattino, nel suo appartamento, Il’ja Il’ič Oblomov.
Costui era un uomo sui trentadue-trentatré anni, di media statura, di piacevole aspetto, con degli occhi grigio-scuri e l’assenza di qualsivoglia idea precisa, di qualsivoglia capacità di concentrazione nei tratti del viso. Il pensiero vagava come un libero ucello sopra al suo viso, svolazzava sopra agli occhi, si posava sulle labbra semiaperte, si nascondeva nelle pieghe della fronte poi spariva del tutto, e allora tutto il suo viso luccicava di un uguale candore di spensieratezza. Dal viso, la spensieratezza si trasferiva agli atteggiamenti di tutto il corpo, perfino alle pieghe della vestaglia.

[Ivan Aleksandrovič Gončarov, Oblomov, romanzo in quattro parti, parte prima, capitolo primo]