Il tempo in cui io non esistevo

domenica 2 Giugno 2019

Nei suoi disordinati taccuini, uno dei quali è stato trovato, dopo la sua morte, sotto un piede del tavolo della cucina, Venedikt Erofeev ha scritto una volta: «È irrimediabilmente passato, il tempo in cui io non esistevo».
Ecco, per me, andare in Russia, vivere in Russia, incontrare la Russia, ha voluto dire, forse, constatare che era irrimediabilmente passato, il tempo in cui io non esistevo.

[Domani, a Carpi, La grande Russia portatile, con Alessandro Beretta]