Il carcere di Parma
lunedì 31 Gennaio 2011
Un detenuto nel carcere di Parma, trentanove anni, origini napoletane, condannato per reati contro il patrimonio e che godeva della semilibertà, cioè della possibilità di stare fuori dal carcere di giorno, il 2 dicembre 2010 non è tornato nella sua cella. Tecnicamente è evaso, ma in realtà si è presentato al carcere di Lucca chiedendo di potere dormire lì, perché le celle del carcere di Parma sono umide, ci si dorme malissimo. La cosa, scrive Valentina Ascione in un pezzo sugli Altri della scorsa settimana, è confermata, e già denunciata a suo tempo, dalle guardie carcerarie, l’umidità, nel senso. Il detenuto, per la sua evasione, è stato condannato al minimo della pena, sei mesi ai domiciliari.