Ieri, domani e dopodomani

sabato 4 Maggio 2013

L’altro giorno su un treno che tornava a Bologna da Roma c’era un bambino che a suo babbo che gli diceva «Domani», chiedeva «Cos’è domani?», e poi si metteva a piangere. E io mi son ricordato della Battaglia che, quando era piccola, le cose che faceva più fatica a capire erano quelle, ieri, domani e dopodomani (non oggi, oggi lo capiva bene). E «Ma Kant, – mi è venuto da pensare – che diceva che l’idea di tempo è una cosa che noi ce l’abbiamo a priori, prima ancora di nascere, ma che testa aveva?».