Ieri

venerdì 17 Settembre 2010

Ieri a Parma in piazza Garibaldi, sotto i portici del grano, inauguravano una mostra sui cento anni della Tep, l’azienda municipalizzata degli autobus e delle corriere di Parma e provincia, e la mostra si intitolava 100 anni vissuti con trasporto. Poi in via della Repubblica c’era una chiesa aperta con della gente davanti, eran le otto del mattino, e tra gli altri, con una giacca verde marcio, che gesticolava, c’era l’arbitro Michelotti. Dopo in piazzale Maestri, nel bar della mia infanzia, che è un posto che, non lo so, ho passato più tempo lì che a scuola, secondo me, c’era una cassiera russa velocissima, un sacco di specchi, e due televisioni una delle quali accesa a tutto volume, e delle macchinette mangiasoldi, e io ho pensato che non era il bar della mia infanzia, era nello stesso poso ma non era il bar della mia infanzia, si chiamava sempre bar Riviera ma non era il bar della mia infanzia, c’era sempre una colonna in mezzo ma non era il bar della mia infanzia, non era mica lui, era un altro, devo aver sbagliato piazza, perché anche la piazza, c’erano dei divieti di sosta, delle strisce blu, un monumento agli aviatori con delle tribune bianche, in mezzo, deserte, ma, soprattutto, sotto il tergicristallo di una jeep c’era un biglietto, scritto in corsivo, con una penna blu, su un foglio a righe strappato malamente che diceva «Si vede da come tieni la macchina, che sei un terrone»; allora, io la macchina la tenevo molto peggio di come il padrone di quella jeep teneva quella jeep e nessuno mi ha mai lasciato dei biglietti sotto il tergicristallo; quindi alla fine avevo ragione, non era il piazzale della mia infanzia chissà cos’era.