I salami che ho mangiato da piccolo

sabato 20 Ottobre 2012

L’altro giorno ero a Parma con un ragazzo di Piacenza ci siamo trovati d’accordo sul fatto che a Parma fanno il prosciutto buono, a Piacenza la coppa buona, non eravamo d’accordo su chi fa il salame, buono, che lui diceva che lo facevano a Piacenza io dicevo che lo facevano a Parma. Allora a me è venuto in mente di un mio amico armeno che quando l’ho conosciuto, venti anni fa, a Erevan, mi aveva detto che lui, quando era piccolo, gli leggevano Shakespeare in armeno, ed era così bello che lui pensava che Shakespeare fosse armeno avesse scritto le sue opere in armeno e ci era rimasto malissimo, quando si era accorto che invece Shakespeare era inglese aveva scritto in inglese. E mi aveva detto che lui, che aveva cinquant’anni, l’inglese non l’aveva mai imparato, ma se avesse imparato l’inglese e avesse letto Shakespeare in inglese lui era convinto, ancora a cinquant’anni, che non sarebbe mai stato bello come quello tradotto in armeno che gli leggevano quando era piccolo. Ecco io, avevo detto a quel ragazzo di Piacenza, eran così buoni, i salami che ho mangiato da piccolo, che non posso credere che da nessuna parte nel mondo se ne faccian di più buoni, non so se si capisce.

[uscito ieri su Libero]