I russi
venerdì 27 Maggio 2011
I russi come me li immaginavo dai romanzi (e dalle traduzioni): coi capelli rossi, come quasi tutti i personaggi di Čechov e Dostoevskij (perfino le mucche nei campi hanno il pelo rosso). Di solito tisici. Si raschiano spesso la gola. Si inchinano fino a terra. Si chiamano tra loro babbino, mammina, colombello, fratello, benefattore, Alta Nobiltà. Battono il piede in terra, come cavalli, quando si arrabbiano. Sputano in terra in segno di disprezzo. Vivono in genere al quarto piano (dei traduttori, che è il terzo). Passeggiano non su e giù ma da un angolo all’altro (della stanza).
[Aldo Buzzi, Čechov a Sondrio, cit,. pp. 91-92]