I discorsi si muovono

mercoledì 23 Maggio 2012

Batto la macchina da scrivere velocemente, poi prendo le forbici – è questo il momento più bello – taglio tutto, e lo assemblo, prendo i fogli e metto all’inizio quello che c’era alla fine. Lavoro come un regista nella sala di montaggio, poi lo incollo tutto insieme e vado avanti finché non è finito. E allora di nuovo esco e vado in giro per le birrerie, è solo nella taverna che i discorsi si muovono.

[Bohumil Hrabal, Spaccone dell’infinito, trad. di Zuzana Schnöblingova e Alexandra Vlada Mastero, Hestia, Cernusco Lomb., s. d., p. 20 ]