How do you do?
Se devo pensare a un posto che sia il contrario della Sardegna, mi vengono in mente gli Stati Uniti, cioè il Mississippi, che è l’unico posto dove son stato, negli Stati Uniti, nel 2002, dodici giorni per una rivista di viaggi che mi avevan mandato là a scriver qualcosa che avesse a che fare col blues, a andare in giro a chiedere alla gente cosa pensavan del blues.
Ecco, quel viaggio lì, devo dire, è un po’ fallito, e quello è un motivo per cui io, a quel viaggio lì, sono affezionato, che i fallimenti, per me, son quasi sempre delle esperienze memorabili, e lì in Mississippi, quasi tutta la gente a cui chiedevo mi rispondevano che loro il blues non l’ascoltavano che ascoltavan della musica tutta diversa e io alla fine ero quasi contento, quando mi dicevan così, e quando mi chiedevano da dove venivo io mi ricordo non gli dicevo «From Italy», che dirgli «From Italy» secondo me non avrebbe voluto dir quasi niente, gli dicevo «From Parma», e la maggior parte di loro non aveva idea, di dove fosse questa Parma.
«Parma Mississippi?», mi aveva chiesto un vecchio nero che suonava la chitarra, «Parma Italy! – gli aveva detto un suo amico, – Across the Ocean!», e lui aveva fatto una faccia come se fosse stranissimo, per lui, che ci fossero dei posti «Across the Ocean».
Io, anche a lui, gli avevo poi detto una cosa che dicevo a tutti, in Mississippi, quando mi dicevano che non sapevano dov’era Parma, che io di solito allora gli chiedevo «You know parmesan cheese?», e loro mi dicevano «Yes», «Ecco, – gli dicevo io, – quella lì».
Ma la cosa che mi aveva colpito di più, nel Mississippi, era stato il modo in cui mi parlavano i bianchi, che mi parlavano in un modo, grandi sorrisi e grandi «How do you do?» che però mi sembrava che volessero dire «Stai lontano da me non mi toccare», e io, cercando di sorridere anch’io mi ricordo che io rispondevo «Fine, and you, how do you do?», cercando di fare capire che in realtà volevo dire «Non ho nessuna intenzione di toccarti né di starti vicino non so neanche chi sei».
Mi ero proprio divertito, quei dodici giorni nel Mississippi, invece in Sardegna, tra i posti che conosco la Sardegna è forse il posto che meno di tutti la gente, quando ti incontra, ti sorride e ti dice un «How do you do?» che però ti sembra che voglia dire «Stai lontano da me non mi toccare»; ecco, no, i sardi, da un lato, se ci entri in confidenza, mi sembra della gente toccabile, diversamente dagli americani del Mississippi che ho conosciuto io; dall’altro, i sardi mi sembra sia anche della gente che con loro, quando ti chiedono come stai, difficilmente te la puoi cavare con «Fine, and you, how do you do?». A loro gli devi spiegare per bene, ti devi impegnare, e le tue spiegazioni son spesso seguite da un silenzio che è un silenzio particolare, un silenzio sardo, carico di minaccia, che io non lo so mai, in Sardegna, se quello che ho detto va bene o non va bene, per i canoni sardi, e poi dopo i sardi, un’ultima cosa, o forse due: per loro, si sa, quelli che abitano a Parma abitano generalmente «In continente», però loro, i sardi, diversamente dai vecchi bluesmen del Mississippi, loro lo sanno benissimo dov’è Parma, non c’è bisogno di tirar fuori il parmesan cheese, con loro, e loro, la maggior parte di loro, la cosa che hai fatto tu con il Mississipi, che l’hai fatta una volta, loro con il continente l’hanno fatta decine di volte, centinaia di volte, e quella cosa che ti è successa quando sei arrivato a Parma dopo che sei tornato dal Mississippi, che il Parmigiano-Reggiano ti sei messo a guardarlo in un modo un po’ diverso, che non era solo più il Parmigiano-Reggiano, era anche il parmesan cheese, a loro, ai sardi, a buona parte di loro, per lo meno, con il continente a loro gli è successo decine, centinaia di volte, solo che non era parmesan cheese era pecorino cheese, forse. Quindi tieni conto che sei in un posto che sei con della gente che, primo, il posto dove sei nato c’è il caso che lo conoscon benissimo, secondo, conoscon benissimo il posto dove son nati loro ti conviene stare attento a quello che dici, secondo me.
[Uscito su Sardinia post magazine]